Il sistema nervoso centrale, come visto, è costituito dall’encefalo e dal midollo spinale.
Il sistema nervoso periferico è costituito dai nervi ed è suddiviso in volontario e involontario, in base alle funzioni:
- volontario o somatico: comprende l’innervazione dei muscoli striati, quindi del sistema muscolo-scheletrico, e media i movimenti volontari,
- involontario o autonomo: è deputato al controllo della muscolatura liscia degli organi interni e delle ghiandole, attraverso i sistemi
- ortosimpatico (o simpatico), che governa i parametri fisiologici vitali, anche in assenza di uno stato cosciente, attraverso l’innervazione di cellule bersaglio praticamente in tutti i tessuti del corpo
- parasimpatico, che controlla la muscolatura liscia involontaria degli organi interni
- enterico, che regola le funzioni secretorie e motorie del tratto gastro-intestinale, da alcuni considerato parte del sistema nervoso autonomo, da altri separato da esso, per via della sua diversa collocazione anatomica, costituita da circa 500 milioni di neuroni distribuiti nel medesimo tratto, e per l’indipendenza funzionale dai sistemi simpatico e parasimpatico.
Anatomia e funzionamento
L’omeostasi è la capacità di un organismo vivente di mantenere il valore di alcuni parametri interni anche al variare di condizioni esterne, per garantire un sistema ottimale del funzionamento. Il termine deriva dal greco omoios, simile, e stasis, posizione.
Assicura quindi il mantenimento della composizione dei liquidi e della temperatura corporei, della pressione arteriosa e di altre variabili fisiologiche. I meccanismi omeostatici, oltre a garantire la sopravvivenza, incrementano le capacità di adattamento dell’Uomo espandendo le potenzialità dei suoi comportamenti.
Per esempio, durante l’esercizio fisico, in condizioni di buona salute, la gittata cardiaca può aumentare anche di tre, quattro volte pur mantenendo la pressione arteriosa all’interno di parametri ristretti, senza questa capacità di autoregolazione l’aumento di pressione conseguente all’aumento della gittata cardiaca potrebbe provocare la rottura dei vasi sanguigni, l’alterazione della composizione dei liquidi corporei e relative conseguenze patologiche. Ciò non accade perché, durante l’esercizio fisico, all’aumento della pressione corrisponde una dilatazione delle arterie che irrorano la muscolatura.
Tutti i comportamenti omeostatici dipendono dalla modulazione neurale sui vari organi, controllata dall’ipotalamo sul sistema motorio autonomo ed endocrino.
A differenza del sistema nervoso volontario, i cui motoneuroni sono disposti nel corno anteriore del midollo spinale e nel tronco encefalico, i motoneuroni del sistema nervoso autonomo (involontario) si trovano in corrispondenza dei gangli, ossia dei rigonfiamenti dei nervi periferici. Alcuni di questo posseggono anche gangli sensitivi. I motoneuroni del sistema nervoso autonomo sono molto più numerosi di quelli somatici.
Tutti i gangli ortosimpatici e parasimpatici sono controllati da neuroni pre-gangliari disposti nel midollo spinale e nel tronco encefalico, i quali rilasciano i neurotrasmettitori sui recettori post-gangliari generando potenziali d’azione che si propagano fino alle sinapsi delle cellule effettrici degli organi bersaglio.
I neuroni pre-gangliari del sistema ortosimpatico si estendono tra il primo segmento toracico (T1) e il terzo segmento lombare (L3), il loro insieme costituisce la catena simpatica paravertebrale, disposta bilateralmente alla colonna vertebrale, contengono generalmente un ganglio per ogni segmento. Due eccezioni sono costituite dal ganglio cervicale, derivato dalla fusione di alcuni gangli cervicali, che fornisce l’innervazione ortosimpatica al capo, compresi i vasi cerebrali, l’altra eccezione è il ganglio stellato, derivato dalla fusione di segmenti cervicali inferiori e il primo segmento toracico, che innerva il cuore e i polmoni.
I gangli sono lontani dai loro bersagli, quindi sono costituiti da fibre pre-gangliari corte e post-gangliari molto lunghe:
I neuroni pre-gangliari del sistema parasimpatico si trovano nella zona craniale e sacrale. La zona craniale comprende il nervo oculomotore (III paio), nel mesencefalo, i nervi facciale (VII paio), glosso faringeo (IX paio) e vago (X paio), nel bulbo. I gangli parasimpatici sono disposti in prossimità se non direttamente sugli organi bersaglio, perciò sono caratterizzate da fibre pre-gangliari lunghe e post-gangliari corte.
In genere, questi due sistemi regolano in senso opposto lo stesso organo, in via generale possiamo definire l’ortosimpatico come eccitante e il parasimpatico come rilassante, per esempio il sistema ortosimpatico induce la dilatazione della pupilla e il parasimpatico la restringe, a livello respiratorio l’ortosimpatico rilascia la muscolatura bronchiale, il parasimpatico la contrae, a livello del tratto gastro-intestinale l’ortosimpatico riduce la mobilità contraendo gli sfinteri, il parasimpatico accresce la motilità, la ritenzione dell’urina è dovuta al rilassamento del muscolo estrusore e alla contrazione dello sfintere per mezzo dell’ortosimpatico, mentre il parasimpatico contrae il muscolo estrusore e provoca il rilassamento dello sfintere facilitando la minzione.
La trasmissione sinaptica del sistema nervoso autonomo è stata imputata principalmente a carico di due neurotrasmettitori: l’acetilcolina (Ach) e la noradrenalina (Nor). L’acetilcolina si lega ai recettori gangliari nicotinici e si diffonde tramite i potenziali d’azione alle sinapsi post-gangliari degli organi bersaglio periferici, a questo livello i neuroni parasimpatici rilasciano acetilcolina che attiva i recettori muscarinici, mentre i neuroni ortosimpatici rilasciano noradrenalina che attiva recettori adrenergici, l’effetto può essere sia eccitatorio che inibitorio a seconda del tipo della cellula bersaglio e dei suoi recettori.
Per esempio, se l’organo bersaglio è il cuore, un aumento del battito cardiaco indotto dalla noradrenalina rilasciata dal sistema ortosimpatico determina una vasodilatazione indotta dall’acetilcolina rilasciata dal parasimpatico. Oltre ad agire su recettori diversi di cellule postsinaptiche un neurotrasmettitore può agire su recettori diversi della stessa cellula postsinaptica, inoltre, il sistema nervoso autonomo può rilasciare più neurotrasmettitori insieme ad Ach, tutto ciò consente una maggior diversificazione delle funzioni controllate da questo tipo di sinapsi.
Le forme di comportamento controllate dal sistema nervoso autonomo sono il risultato della cooperazione delle sue componenti.
Abbiamo visto come i sistemi ortosimpatico e parasimpatico siano complementari anche se possono essere antagonisti, ciò garantisce il mantenimento dell’omeostasi, quindi il buon funzionamento complessivo dell’organismo vivente, perciò anche l’uomo, e la sua stessa sopravvivenza, strettamente legata al saper generare una risposta di attacco o fuga contro un aggressore ma anche al saper nutrirsi e mantenere la specie attraverso la riproduzione. Questi indispensabili comportamenti sono gestiti dal sistema ortosimpatico, in generale, per quanto concerne lo stato di vigilanza e le azioni di difesa e fuga, dal sistema parasimpatico per quanto concerne l’assunzione di cibo e la procreazione.
Ovviamente, l’alterazione di questi sistemi comporta delle gravi conseguenze, come per esempio il disturbo post-traumatico da stress generato proprio da quella che possiamo definire come una iper-sollecitazione delle risposte di attacco e fuga. Tale disturbo fu riscontrato infatti per la prima volta nei soldati nel periodo della prima guerra mondiale, definito inizialmente shock da esplosione, ma esteso successivamente con l’attuale denominazione a tutte quelle situazioni che, mettendo a repentaglio la vita, possono causarlo, dall’abuso sessuale ai disastri aerei o ambientali.
Coordinamento del sistema nervoso centrale dei sistemi nervoso autonomo ed endocrino
La rete neurale di coordinamento centrale dei sistemi periferico ed endocrino fa capo principalmente all’ipotalamo. È formata da importanti centri di smistamento di informazioni, quali
- il nucleo del tratto solitario, che raccoglie le afferenze del nervo vago (X) e ipoglosso (IX) relative alla sensibilità generale viscerale e
- le vie spino-talamiche per i nervi splancnici come il tratto gastro-intestinale.
Il nucleo del tratto solitario ritrasmette le informazioni
- ai nuclei pre-gangliari parasimpatici (n. motore dorsale del vago e n. ambiguo),
ad aree del bulbo che coordinano i riflessi viscerali e respiratori, - ad aree del ponte (n. parabranchiale) e
del mesencefalo (sostanza grigia periacqueduttale)
Il nucleo del tratto solitario è quindi di fondamentale importanza per i riflessi vagali di cuore e polmone e del tratto gastro intestinale.
Il nucleo del ponte (nucleo parabranchiale) è la principale via di ritrasmissione indiretta al proencefalo, importante per le risposte comportamentali viscerali e gustative.
Il nucleo del mesencefalo (sostanza grigia periacqueduttale), ricevendo afferenze dalla maggior parte del sistema nervoso autonomo e riproiettando alla formazione reticolare del bulbo, è importante per le risposte comportamentali ad esempio di lotta e fuga contribuendo a far deviare il flusso ematico dal sistema digerente agli arti posteriori, potenziando la capacità di correre.
A livello contiguo dei suddetti nuclei si trovano quelli delle vie efferenti che ritrasmettono dall’ipotalamo alle aree sensitive viscerali e gustative trasportando informazioni inerenti ad esempio il senso di fame o di pienezza addominale. L’ipotalamo a sua volta è collegato all’amigdala e all’area limbica, noti centri emozionali. Complesse vie che mettono in connessione alcuni gruppi cellulari dell’amigdale sono implicate nelle risposte comportamenti emozionali condizionate, ossia nell’associazione tra particolari stimoli e reazioni comportamentali del sistema nervoso autonomo. Studi hanno infatti evidenziato che quando un ratto impara che uno stimolo acustico è seguito da un lieve shock elettrico, lo stimolo acustico da solo può determinare un aumento della frequenza cardiaca e la reazione di immobilizzazione provocata dallo shock elettrico isolato.
La rimozione degli emisferi e del talamo, senza lesionare l’ipotalamo, consente agli animali di continuare ad essere in grado di assumere cibo e acqua in quantità adeguate da mantenere il peso e la temperatura corporee, la pressione del sangue e partorire, nonché difendersi dalle minacce esterne assumendo risposte coordinate.
L’ipotalamo integra le risposte comportamentali somatomotorie del sistema nervoso autonomo e neuroendocrine, implicate nelle principali funzioni vitali
L’ipotalamo, attraverso la stimolazione della secrezione di ormoni ipofisari e la rete del sistema nervoso autonomo, regola:
- il desiderio di bere e di mangiare, i comportamenti atti a soddisfarli e la digestione,
- il metabolismo energetico, la temperatura corporea e la crescita attraverso il rilascio di ormoni quali la tirotropina
- la pressione arteriosa attraverso il controllo del sistema nervoso autonomo sul tono vasomotore e il rilascio di ormoni quali la vasopressina
- i comportamenti riproduttivi (sessuale e parentale), attraverso la modulazione sul sistema nervoso autonomo sugli organi riproduttivi e la regolazione endocrina delle gonadi, con la liberazione di ormai quali l’ossitocina
- il comportamento di difesa, attraverso le risposte di lotta o fuga e la gestione dello stress attraverso la liberazione di ormi quali i glucocorticoidi
- il ciclo sonno-veglia
Conclusioni Sigmasofiche
Possiamo quindi individuare nel sistema nervoso autonomo la principale struttura modulatrice della componente autopoietica istintiva, che mira a preservare la sopravvivenza dell’organismo, funzionalità denominata in Sigmasofia aggredior, andare avanti; abbiamo appreso infatti come il sistema continui a funzionare anche in caso di resezione degli emisferi, purché non venga lesionato l’ipotalamo. Tuttavia la componente istintiva è neurologicamente strettamente collegata ai centri emotivi, infatti la Sigmasofia considera l’istinto-emozione come un unico campo di forze denominato
campo istintivo–emozionale e aggredior.
L’inscindibilità tra queste componenti è evidente anche in base allineamento o meno con l’innato:
se c’è allineamento il sistema risponde con l’omeostasi e la sopravvivenza,
se c’è identificazione l’emozionalità può alterare questo equilibrio funzionale fino a mettere a repentaglio la vita stessa,
pensiamo a disturbi quali l’anoressia, la bulimia, i blocchi emozionali in particolari situazioni di stress.
Lavorare sul campo istintivo-emozionale e aggredior è pertanto di fondamentale importanza per la Sigmasofia:
una maggior consapevolezza di sé
corrisponde a un
allineamento sempre più aderente all’innato
e quindi all’omeostasi autopoietica.
aggredior amaro amigdala aree motorie autorigenerazione blocchi emozionali cervello codificazione comportamento congiungersi corpo coscienza differenziazione sessuale dimorfismi disidentificazione dolce emozione emozioni fase rem fisiologia dell'atto sessuale funzioni vitali gusto ipersensibilità istinto neuroscienze olfatto ormoni percezione processi cognitivi psicometria psicosomatica ricarica energetica salato sensazioni sensi sensi e coscienza sentimenti sessualità sistema limbico sistema nervoso autonomo sistemi cognitivi sistemi premotori soglia sensoriale spezzettamento visualizzazione
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